Altre curiosità su Mr. Baseball (1)
Il 10 gennaio 2022 ci ha lasciati all’età di 82 anni Mizushima Shinji, maestro indiscusso del manga sportivo e autore di innumerevoli serie. Tra le sue opere dedicate al baseball se ne ricordano molte, ma la più iconica resta senza dubbio Mr. Baseball (Dokaben), la cui serializzazione ebbe inizio nel 1972 sulle pagine del settimanale Shonen Champion della casa editrice Akita Shoten.
Questo manga incentrato sul baseball scolastico ruota principalmente attorno alle imprese dei shitenno (四天王) del liceo Meikun, capitanati dal protagonista ricevitore e quarto battitore Yamada Taro. L'ideogramma shitenno si riferisce ai Quattro Re Celesti, o Quattro Re Divini, ed è spesso utilizzato per riferirsi ai quattro guardiani celesti che proteggono i quattro punti cardinali della mitologia buddista.
Gli altri tre "pilastri" sono Iwaki, il terza base famoso per la corporatura e lo stecchino in bocca, da Tonoma, il seconda base famoso per le sue battute segrete, e infine Satonaka, il lanciatore submariner soprannominato il Piccolo gigante. Il submarine è un lancio in cui la palla viene rilasciata spesso appena radente il terreno. Il movimento rotatorio del braccio sembra strisciare vicino al terreno, quasi come un sottomarino che si muove sotto l’acqua (da qui il nome). La palla viaggia con una traiettoria molto strana, spesso con un forte affondamento improvviso, che rende difficile per il battitore prevedere dove arriverà. I lanci submarine sono generalmente meno veloci ma compensano con la difficoltà di lettura per il battitore.
Il manga racconta le appassionanti sfide della squadra del liceo Meikun, che l’autore colloca nella prefettura di Kanagawa, dove sorge la città di Yokohama. La formazione si misura con i migliori licei del Giappone, affrontando rivali dal carattere vivace e inconfondibile. Gli incontri – anzi, vere e proprie battaglie – seppero conquistare e coinvolgere i lettori fin dagli anni '70.
Rileggendo alcuni numeri della mia collezione, ho analizzato cinque aspetti insoliti che mi hanno colpito e che, ancora oggi, mi fanno apprezzare ancor di più il fascino di Mr. Baseball. Avendo letto il manga e visto anche l’anime, conoscevo già la prima curiosità: all’inizio la storia non ruota attorno al baseball, ma allo judo. Il protagonista Taro frequenta il secondo anno della scuola media Takaoka e, invece di entrare nel club di baseball – sport per cui nutre una vera passione – decide di iscriversi al club di judo, pur non avendo alcuna esperienza nella disciplina. Questa "fase judo" si protrae per oltre un anno, e solo con il settimo volume dell’edizione tankobon il racconto cambia direzione, trasformandosi in una vera storia di baseball.
Ho letto su una rivista che la ragione di questa svolta risiede nel fatto che, in quel periodo, Mizushima stava già pubblicando un altro manga di baseball, Otoko Doaho Koshien, sulla rivista concorrente Weekly Shonen Sunday, e desiderava evitare una sovrapposizione tematica. Nonostante ciò, fin dalle prime pagine si intravede che Yamada porta dentro di sé un passato legato al baseball.
Chi seguì l’anime, giunto in Italia nel 1982, forse ricorderà che nelle prime puntate il capitano della squadra di baseball della scuola, Nagashima, intuendo il talento di Taro, cercava in ogni modo di reclutarlo, provocandolo di continuo. In questo modo venivano disseminati indizi piuttosto evidenti sul suo futuro ritorno al baseball. Più avanti nella storia, viene anche svelato l’incidente occorso a Kobayashi, la vera ragione per cui Taro si era inizialmente allontanato da questo sport.
La seconda curiosità l'avevo già accennata in un vecchio post: il manga venne trasposto in un film live-action. Chi lesse Dokaben in tempo reale in Giappone, durante gli anni '70, sa che il manga venne adattato in una serie animata trasmessa sulla rete Fuji TV dal 1976 ai primi mesi del 1979 (da noi, il cartone giunse monco soltanto nel 1982 e non venne quasi mai replicato). Esiste dunque anche un adattamento cinematografico live-action. Il film, prodotto dalla Toei, uscì durante la Golden Week del 1977, diretto dal regista Suzuki Norifumi, già noto per la serie Torakku Yaro (I camionisti).
L'ambientazione principale è il liceo Meikun, ma la storia inizia dalla fase dedicata allo judo, che in teoria dovrebbe svolgersi alla scuola media Takaoka. La narrazione segue l’ingresso di Taro nel club di baseball e la sua ascesa nel mondo del baseball liceale, fino a diventare protagonista nella squadra del Meikun. Vista la notorietà della serie, gli attori principali furono scelti attraverso audizioni a livello nazionale. Curioso è il caso dell'attore Kawatani, ormai trentaseienne, che fu comunque scelto per interpretare il ruolo del liceale Tonoma! Anche il mangaka Mizushima fece un cameo nel film, vestendo i panni del manager del club di baseball, un tocco personale che arricchì l’adattamento dell’opera originale.
Ho dato un’occhiata al film: anche se la parte dedicata al baseball comincia solo negli ultimi dieci minuti, la fedeltà al manga è sorprendentemente alta. Il film è stato pubblicato anche in DVD, quindi chi è curioso potrebbe riuscire a trovarlo. In rete ho trovato la pubblicità di una rivista settimanale che mostrava la locandina di Dokaben, proiettato nelle sale il 29 e 30 aprile del 1977. A fianco, compariva la locandina di un altro film, intitolato Kyoryu kaicho no densetsu (La leggenda dei dinosauri e dei mostruosi uccelli), diretto da Kurata Junji.
Si tratta di un film di avventura e fantascienza che combina animazione e live-action, raccontando le avventure di una spedizione scientifica alla ricerca di dinosauri e creature preistoriche. Questa pellicola rientra in un filone di film giapponesi dell’epoca dedicati a mostri e creature fantastiche. Dopo tre anni di fallimenti consecutivi al botteghino durante la Golden Week (un po’ come da noi accade a Natale), la Toei decise di puntare su questo film per attirare in sala i ragazzi delle medie e superiori. Per farlo, però, decise di combinare il film con un altro progetto: sebbene interessante, da solo non avrebbe avuto abbastanza richiamo pubblicitario.
Considerando il successo del cartone animato in quegli anni, fu coinvolto il popolare manga Dokaben, con l’obiettivo di richiamare il pubblico giovane e dare vita così a un progetto combinato. Le proiezioni furono programmate per durare due settimane, dal 29 aprile al 13 maggio, puntando appunto a una massiccia affluenza di studenti delle scuole medie, grazie anche a un budget pubblicitario di 100 milioni di yen e a una strategia innovativa che includeva spot televisivi in prima serata. Fu la prima volta che la Toei lanciò un’iniziativa così mirata ai giovani durante la Golden Week. Ho verificato, e pare che il film sui dinosauri sia arrivato anche in Italia con il titolo Terremoto 10º grado, probabilmente nei primi anni ’80.
La terza curiosità riguarda il nome del lanciatore del liceo Meikun, Satonaka Satoru. Si tratta di un omaggio di Mizushima alla mangaka Satonaka Machiko, celebre autrice conosciuta per opere come Aries no otometachi (Le fanciulle dell’Ariete). Mizushima, che nutriva grande rispetto per la Satonaka, volle rendere omaggio al suo stile elegante e ai tratti raffinati dei suoi personaggi. Scartando un paio di ideogrammi dal nome Machiko e mantenendo il cognome Satonaka, creò il nome Satonaka Satoru per uno dei suoi personaggi principali.
I due artisti collaborarono attivamente: per esempio, la Satonaka contribuì a disegnare un episodio della serie Yakyukyo no Uta (Pat, la ragazza del baseball) intitolato Wash N.10 (volume 4), incentrato sul personaggio di Heihachiro. La Satonaka curò in particolare il disegno dei personaggi femminili di quella storia.
Ho messo a confronto due tavole dello stesso manga, Pat, la ragazza del baseball, in cui compaiono chiaramente dei personaggi femminili. A destra si vede una ragazza dal tratto tipico di Mizushima, mentre a sinistra compare un personaggio disegnato da Satonaka, con i classici occhi grandi e scintillanti in puro stile shojo. Colpisce soprattutto quanto il design di Yuko, il personaggio della Satonaka, si discosti dalle figure femminili consuete nei manga di Mizushima.







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