Post

CROSS ROAD〜kaze no yukue, il secondo film su Touch

Immagine
Kishotenketsu , mi insegnavano all’università. Una parola composta da quattro ideogrammi ( 起 ki , 承 sho , 転 ten , 結 ketsu ) che indicano gli elementi -introduzione, sviluppo, svolta e conclusione -  su cui è strutturata la poesia giapponese, a imitazione di quella cinese classica. Una matrice su cui impostare e sviluppare una storia. Dovesse mancare uno di questi quattro elementi, si direbbe che la narrazione non abbia la giusta sostanza. Nel lungometraggio Touch CROSS ROAD 〜 kaze no yukue , il ki , l’inizio che pone le basi della storia e introduce i personaggi, esiste, ed è un'eredità di Touch – Miss Lonely Yesterday , il film precedente datato 1998. Il ten , la svolta che dovrebbe introdurre una circostanza inaspettata, un nuovo amore oltreoceano di Tatsuya , un eventuale viaggio di Minami in America o una presunta scappatella tra Minami e Nitta, si limita invece a sviluppare una serie di sottotrame fiacche, con personaggi altrettanto privi di spessore, che non danno consis...

Sunday e H2, luglio 1992

Immagine
I corposi settimanali di carta grezza dedicati ai manga per ragazzini, nonostante la dittatura di internet, sgomitano tuttora per mantenere la loro presenza nelle edicole giapponesi. Il progresso, però, non fa prigionieri. Nel tempo sono cambiate le regole della comunicazione e, ora che la carta rischia di passare il testimone al digitale, non si contano più le testate che hanno abbandonato la scena. Alle prese con la rivoluzione digitale, le sue mille fonti e i contenuti reperibili ovunque, questi settimanali hanno perso il loro vecchio fascino. Ormai, al giorno d'oggi, spesso per pigrizia o per risparmiare, piuttosto che uscire ad acquistare una rivista in edicola si preferisce cercare qualcosa di meno ingombrante su Amazon. Sistema comodissimo, ci mancherebbe. Rimane comunque un pizzico di dispiacere per l'andazzo ma d'altronde non si può pretendere di avere tutto.  I caposaldi del settore, autentiche fonti di informazione storica per tracciare la storia dei manga più fa...

H2 di Adachi Mitsuru (2)

Immagine
Altre curiosità legate al manga H2 . NUMERO 27 Il 27 è per antonomasia è il numero del ricevitore . Pertanto, un lettore giapponese intuisce fin dalla prima occhiata che Noda ricopre questo ruolo (volume 1, pagina 41). I giocatori professionisti giapponesi che scelgono il 27, infatti, nove volte su dieci sono dei ricevitori. Un po' come nel calcio, dove il numero 10 viene di norma assegnato al fantasista della squadra. Nel baseball, di solito, non viene data importanza alla relazione tra il numero e la posizione, un po' come accade nel calcio moderno coi numeri personalizzati. Tuttavia, di solito, l'eccezione riguarda proprio il ricevitore.  Qualche esempio famoso: il numero 27 venne indossato da Mori, il ricevitore dei Tokyo Giants che negli anni '70 vinsero per ben nove volte consecutive il titolo di Campione del Giappone. Personalmente, il numero 27 preferisco associarlo all'immagine di Furuta, il catcher occhialuto degli Yakult Swallows, probabilmente il ricevit...

H2 di Adachi Mitsuru (1)

Immagine
Il manga H2  iniziai ad acquistarlo a Tokyo a partire da giugno 1993, dopo averlo scoperto per caso nel settimanale Shonen Sunday circa un anno prima.  C on lo scorrere dei capitoli mi resi conto che mi avrebbe aiutato a rivivere l'atmosfera e le emozioni provate con Touch .  Le scene buffe e i momenti di comicità tipici di Adachi Mitsuru contribuivano a rompere la trama sportiva che faceva da sfondo al consueto intreccio amoroso, rendendo il manga decisamente vivace e coinvolgente.  Il baseball era predominante e ben descritto nei dettagli, specialmente quando si parlava di Koshien. In particolare i disegni degli sfondi sono quelli tipici di Adachi, cioè stupefacenti, puliti come cartoline. TITOLO Il titolo H2 deriva dai nomi dei due protagonisti, scelti con un gioco di parole giapponese chiamato rakuya ochi . Questo gioco di parole è uno degli aspetti preferiti di Adachi, appassionato di rakugo , il teatro tradizionale che si regge proprio sulla comicità. Serve anc...