Il ritorno di Goldrake, un eroe che non invecchia mai

In questi giorni, in Italia, leggo che si parla spesso del cinquantesimo anniversario di Goldrake. La notizia della messa in onda sulla RAI ha riacceso i miei ricordi e probabilmente quelli di una generazione cresciuta davanti allo schermo, quando l’eroe spaziale di Nagai conquistava il cuore dei più piccoli e l’immaginario collettivo del Paese.



Eppure, curiosamente, in Giappone il cinquantenario non sembra suscitare la stessa eco mediatica. Almeno, questo è ciò che emerge dalle fonti che ho potuto consultare io: la notizia non è trattata come un grande evento, tantomeno nazionale, ma appare piuttosto confinata a cerchie di appassionati e media specializzati nel revival nostalgico. Cercando più a fondo, ho trovato riferimenti interessanti in due fonti in particolare.



La prima è "Middle Edge", media dedicato a chi è nato tra gli anni ’60 e ’70, pensato per offrire ogni tipo di informazione nostalgica. Sul loro sito si trova anche la sezione "Middle Edge BBS", descritta come uno strumento per adulti che solletica la memoria.

La seconda fonte, la più completa, è la magnifica rivista Showa Yonjunen Otoko (Uomo nato nel 1965), definita come la bibbia d’informazione per gli uomini nati nel quarantesimo anno Showa (1965-marzo 1966). La rivista ha pure due testate sorelle, Showa Gojunen Otoko (Uomo nato nel 1975) e Showa Yonjugonen Onna (Donna nata nel 1970). Una chiara parentela editoriale: stessa casa editrice, stile grafico o impostazione simili, ma contenuti e target differenziati, che si rivolgono cioè ai nati e alle nate nel decennio successivo.



Le pagine raccontano le storie e le carriere di coetanei, propongono articoli sul benessere, tema sempre più sentito con l’età, e approfondiscono ciò che un tempo aveva appassionato quella generazione. Seguendo il principio dell'imparare dal passato per conoscere il nuovo, la rivista afferma di essere una fonte di ispirazione trasformando la nostalgia in energia per affrontare il domani. 

Ho tradotto entrambi gli articoli, con un paio di inserti a carattere spudoratamente commerciale, ma interessanti. 

Un eroe che non invecchia mai

Ai lettori di Showa Yonjunen Otoko probabilmente non serve alcuna presentazione, ma vale la pena ripercorrere insieme la storia di UFO Robo Grendizer. Creato da Nagai Go, quest’opera rappresenta una delle colonne portanti della cosiddetta serie Mazinger, condividendo lo stesso universo narrativo di Mazinger Z e Great Mazinger. La trasmissione ebbe inizio nell’ottobre del 1975 sull’emittente Fuji TV.

Il Grendizer, che si combina con l’UFO Spacer, si ispira al Gattaiger apparso nel film Uchu Enban Daisenso (La grande battaglia dei dischi volanti), proiettato nell’estate dello stesso anno come parte del festival cinematografico Toei Manga Matsuri. Quel design, rielaborato per la serie televisiva, lasciò un’impressione fortissima sul pubblico.

Anche la trama ereditò dal film alcuni elementi drammatici, ma la vera innovazione risiedeva nel protagonista: Umon Daisuke (Duke Fleed), un principe alieno in esilio. In un’epoca in cui i protagonisti dei robot anime erano per lo più giovani giapponesi impulsivi e appassionati, la scelta di un forestiero con un passato tragico e un carattere introverso rappresentò una novità assoluta. Questo permise di tratteggiare una figura complessa, matura e malinconica, capace di ampliare notevolmente le possibilità narrative e psicologiche del genere robotico.

Un altro elemento di richiamo fu la presenza fissa di Kabuto Koji, l’eroe di Mazinger Z, che contribuì ad accrescere la popolarità della serie. Il character design fu affidato a tre maestri dell’animazione giapponese, Komatsubara Kazuo, Araki Shingo e Himeno Michi i quali, col loro tratto elegante e dinamico, diedero vita a personaggi ricchi di espressività e intensità drammatica.

A distanza di mezzo secolo, Grendizer continua a brillare. È amatissimo non solo in Giappone, ma soprattutto in Medio Oriente e in Europa, dove il suo mito ha assunto un valore quasi culturale, simbolo di libertà e di riscatto. Le ristampe dei manga, le nuove edizioni animate e gli eventi dedicati ne testimoniano l’attualità.

E ora passiamo al merchandising!

UFO Robo Grendizer compie 50 anni! In vendita il set in oro puro con ukiyo-e numerato!



È stato finalmente annunciato il lancio del set ukiyo-e con moneta d’oro puro dedicato a UFO Robo Grendizer, realizzato in collaborazione tra il marchio di gioielleria giapponese U-TREASURE e il celebre manga di super robot, in occasione del suo 50° anniversario. Il prodotto è disponibile in edizione limitata, con prenotazioni aperte fino al 20 agosto 2025 presso lo shop online e lo store fisico U-TREASURE Concept Store Ikebukuro.

Il tema di questa nuova creazione è la fusione tra cultura giapponese e iconografia di Grendizer: il profilo fiero del robot è inciso su una moneta d’oro puro, mentre sul retro compaiono l’immagine del robot unito allo Spacer, il logo celebrativo del 50° anniversario e il marchio della Zecca giapponese e il numero di serie. Questo koban, moneta d’oro, è ispirata ai portafortuna dell’epoca Edo che si esponevano per augurare prosperità.



Il set comprende inoltre una stampa ukiyo-e in formato senjafuda (etichetta votiva tipica dell’epoca Edo), realizzata appositamente per l’occasione da incisori e stampatori tradizionali, su pregiata carta di riso. I senjafuda sono piccole xilografie che i cittadini della vecchia Tokyo realizzavano e scambiavano liberamente come biglietti da visita o annunci pubblicitari, simboli dello spirito creativo, elegante e ironico di quell’epoca. Il tutto viene presentato in una cornice decorativa, come un vero oggetto d’arte.

In commercio anche la figura celebrativa di Grendizer!



U-TREASURE ha inoltre annunciato un modellino commemorativo di Grendizer, disponibile in due varianti: in oro puro (24 carati) e in argento 925, disponibili in edizione limitata dal 11 luglio, esclusivamente presso il sito ufficiale della ditta di gioielli. Le figurine, alte circa 4,5 cm, sono state realizzate con estrema precisione da maestri orafi. Ogni dettaglio, l’espressione, le proporzioni, la posa, è riprodotto con fedeltà assoluta, restituendo tutta la forza e la nobiltà dell’eroe spaziale.

La versione in oro puro si distingue per la sua luminosità e il peso solenne, mentre quella in argento 925 offre una brillantezza intensa e un fascino classico. Entrambe le edizioni includono una teca da esposizione in acrilico e legno, con targhetta metallica personalizzata.



Aggiungo che, per chi ha due spiccioli da spendere, il prezzo modello oro è 2.200.000 yen, poco meno di 13.000 euro.

Queste fonti ci mostrano come, mentre in Italia Goldrake è ancora un simbolo vivo della cultura pop e del legame affettivo con l’infanzia, in Giappone la sua memoria si intrecci con un sentimento più intimo e riflessivo, un simbolo culturale legato alla nostalgia e al ricordo collettivo di un’epoca che continua a evolversi e a ispirare. 

Nel Giappone che guarda faticosamente avanti e nell’Italia che lo celebra come un mito, Goldrake rimane un ponte tra generazioni e mondi, tra tecnologia e poesia. E forse è proprio qui, secondo me, che risiede il suo fascino universale: nel suo saper unire mondi così distanti, l’Italia e il Giappone, la memoria e l’innovazione, continuando a parlare, dopo cinquant’anni, non solo agli appassionati del genere.

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