Captain & Play Ball

Il manga Captain uscì poco più di quarant’anni fa, nel 1972, sulle pagine di Gekkan Shonen Jump e proseguì con successo per sette anni, chiudendo provvisoriamente i battenti sul finire degli anni ’70.



L’opera ottenne subito grande popolarità, tanto che l’anno successivo la più celebre cugina, Shukan Shonen Jump, commissionò all’autore Chiba Akio lo spin-off Play Ball, incentrato stavolta sul baseball liceale.

A differenza dei drammatici spokon manga dell’epoca, Chiba puntò tutto sulla sua abilità nel rappresentare la realtà in modo accurato e fedele. Questo approccio volle creare una narrazione autentica, capace di essere identificata e compresa dai giovani lettori come qualcosa di vicino alla loro stessa esperienza di vita.

Attraverso dettagli e situazioni plausibili, talvolta addirittura ispirati alla quotidianità, Captain raccontò la vita del giovane sportivo delle scuole medie senza idealizzazioni, seguendo diversi protagonisti che si congedavano dai lettori via via che la storia procedeva nel corso degli anni.



Nonostante il continuo ricambio dei personaggi – una scelta che avrebbe potuto spiazzare gli appassionati – il manga non perse né popolarità né mordente. Nemmeno quando il primo, storico capitano Taniguchi Takao, una volta diplomato, lasciò il testimone al suo vice Marui.

La vicenda ruota attorno ai quattro giovani capitani che, negli anni, guidano la squadra di baseball della scuola media Sumitani Ni. La prassi era che, una volta diplomato il senpai capitano titolare (nelle scuole medie giapponesi, come in Italia, sono previsti tre anni), un kohai – ovvero un compagno più giovane o meno esperto – lo sostituisse nel ruolo di capitano.

Ogni fase della storia è denominata hen, ossia saga, e il titolo si apre con il nome del capitano protagonista: si comincia con Taniguchi, poi Marui, Igarashi e infine Kondo. Il manga racconta così quattro approcci differenti di altrettanti personaggi dalle personalità distinte. I capitani sono semplici ragazzini, nei cui sentimenti e paure è facile rispecchiarsi. Le avventure della squadra si sviluppano sia in modo positivo che negativo, coinvolgendo molti altri personaggi secondari tutt’altro che trascurabili.



La trama si apre con una difficoltà iniziale: Taniguchi Takao si trasferisce dalla prestigiosa scuola media Aoba Gakuin, nota per il suo club di baseball e vincitrice di molti trofei nazionali, alla più modesta Sumitani Ni. La motivazione è soprattutto emotiva: Taniguchi desidera ritagliarsi uno spazio nella squadra del Sumitani, ritenendola più accessibile e adatta al suo livello discreto.

Tuttavia, il primo giorno, a causa di un malinteso, si sparge la voce che Taniguchi sia un asso del guantone. Il ragazzo si ritrova così al centro dell’attenzione, nominato addirittura nuovo capitano, pur essendo timido, insicuro e poco propenso a mettersi sotto i riflettori. Pur cercando inizialmente di tirarsi indietro, viene costretto a restare e ad assumersi le proprie responsabilità.



CRONOLOGIA DELLA SERIE

Manga

  • Captain (1972), pubblicato fino al 1979. Chiba Akio debuttò con Gambaranakucha (Devo impegnarmi), una striscia sul baseball che fu il prologo di Captain, pubblicata su un supplemento di Shonen Jump. Il successo ottenuto convinse l’editore a offrire all’autore un vero manga.
  • Play Ball (1973), spin-off in contemporanea con Captain, pubblicato fino al 1978. Dopo una frattura al dito avvenuta durante una partita alle medie, Taniguchi abbandona il baseball e si iscrive al liceo Sumitani Ni. Non potendo più giocare, continua a frequentare il club di baseball. Invitato dal capitano di un altro club sportivo, Taniguchi si avvicina al calcio: grazie al suo spirito di sacrificio, ottiene buoni risultati anche qui, ma nel suo cuore c’è sempre spazio solo per il baseball.



Anime (film per la televisione)

  • Captain (1980): si tratta di due speciali animati per la TV, della durata di un’ora e mezza ciascuno, trasmessi in prima serata ad aprile e agosto.

Anime (serie)

  • Captain (1983): serie animata di 26 episodi, in onda da gennaio a luglio. Un sondaggio Asahi TV del 2005 collocò Captain al 95º posto tra i cento cartoni più amati in Giappone.
  • Play Ball (2005): serie animata di 13 episodi, fedele al manga.
  • Play Ball 2nd (2007): seconda stagione di 13 episodi, prosecuzione della precedente.

Film

  • Captain (2007): film cinematografico ispirato al manga, della durata di circa un’ora e mezza. Per l’occasione, vennero riprodotte con precisione le uniformi della squadra Sumitani Ni.



A marzo 2010 fu inaugurato il Koshien Rekishikan, il Museo di Storia del Koshien, sfruttando uno spazio all’interno dello stadio. Oltre ai cimeli del baseball professionistico, il museo ospita un padiglione dedicato al rapporto storico tra manga e Koshien: una mostra permanente che mette in risalto alcuni manga fondamentali nella storia del celebre torneo, tra cui anche alcune vignette di Play Ball su ampi pannelli illustrativi. Una tappa obbligata per ogni appassionato che abbia la fortuna di visitare lo stadio degli Hanshin Tigers.


Commenti