L’ombrello dell’amore: lo aiaigasa in Touch

Sfogliando distrattamente un vecchio blog sui manga vintage, mi sono imbattuto nella celebre vicenda dell’ombrello (Touch, volume 4) e mi è venuta la curiosità di approfondire il significato dello aiaigasa.



Aiaigasa, letteralmente ombrello da condividere, indica due persone che si riparano sotto lo stesso ombrello, fianco a fianco: per questo è noto anche come ombrello dell’amore. La parola è composta dagli ideogrammi 相合い (aiai), che significa corrispondenza o intesa reciproca, e 傘 (kasa), cioè ombrello.  

Lo aiaigasa è anche rappresentato graficamente da un simpatico triangolo stilizzato, sotto al quale vengono scritti i nomi dei due innamorati: uno a destra e l’altro a sinistra del manico. Questo simbolo è spesso associato a scene romantiche nei manga, nel cinema e nell’arte giapponese, e sembra risalire addirittura al periodo Edo, dunque ben prima del Novecento.  

Tradizionalmente, quando un uomo e una donna si riparano sotto uno aiaigasa, è l’uomo a reggere il manico per galanteria. Qualora si dimostri maldestro, può capitare che la donna resti parzialmente esposta alla pioggia. Nei manga e nei drama, di solito è l’uomo a offrire l’ombrello alla donna. Nel volume 4 di Touch, invece, accade il contrario: un geniale espediente narrativo del maestro Adachi che utilizza una tradizione antica e affascinante.  

Better Couple: l’episodio dell’ombrello

Il capitolo in questione si intitola Better Couple. È una giornata uggiosa, la pioggia cade incessante (pagina 132). Tatsuya (Tom), svagato come sempre, quella mattina ha dimenticato l’ombrello a casa. Minami, previdente, lo ha portato con sé e decide di aspettarlo fuori dal club di boxe per riaccompagnarlo a casa dopo l’allenamento.



Condividere un ombrello assume una connotazione romantica ed è spesso usato come stratagemma narrativo per avvicinare due innamorati: costringe a un contatto ravvicinato e offre l’occasione per scambiare confidenze. Per giustificare la sua presenza, Minami si inventa una scusa: sostiene di essere passata dalla biblioteca e, trovandosi di strada, di aver pensato di aspettare Tatsuya per risparmiargli una doccia indesiderata.  

Mentre camminano, come sempre battibeccano (pagine 133-134), scambiandosi frecciatine e doppi sensi. Minami cerca di minimizzare la situazione dello aiaigasa, ma Tatsuya replica bruscamente: "Guarda che nessuno ha frainteso!".




A un certo punto, Tatsuya, quasi senza pensarci, sposta l’ombrello per coprire la spalla di Minami rimasta esposta (pagina 136). Minami si preoccupa perché Tatsuya non ha l’ombrello, Tatsuya si preoccupa che Minami non si bagni. È a questo punto che emerge la raffinatezza della tecnica di Adachi: Minami nota il gesto, resta in silenzio e abbassa lo sguardo sulla spalla bagnata di lui. Vorrebbe ringraziarlo, ma resta spiazzata dalla cortesia inaspettata. 

L’autore non le disegna la bocca: un espediente ricorrente per sottolineare uno stato di sospensione emotiva, lasciando al lettore il compito di interpretare i sentimenti attraverso le espressioni. Non servono parole: la tavola di pagina 136 trasmette intensità senza dialoghi. I due giungono nei pressi di casa, ed è il momento del congedo.




La sottigliezza linguistica dello zo

Una finezza che coglie appieno solo il lettore giapponese riguarda il dialogo di Minami a pagina 137. La ragazza dice: "Waza waza boxing bu owaru no matteteyattanda zo", tradotta con "Per averti aspettato di proposito fino alla fine degli allenamenti di boxe!".  

Il punto cruciale è la particella finale zo. Vederla pronunciata da Minami è sorprendente, perché appartiene a un registro assertivo, brusco, tipicamente maschile, utilizzato per richiamare l’attenzione, ammonire o esprimere durezza. È consueta nei rapporti tra anziani e giovani, o tra superiori e subordinati, ma insolita sulla bocca di una ragazza. 

In questa vignetta, Minami la utilizza per esprimere stizza, ribaltando i ruoli. Un possibile adattamento potrebbe rendere così il senso: "Ohi, ringraziami, piuttosto! Per averti aspettato fino alla fine degli allenamenti di boxe!" (pagina 137).





Subito dopo, però, ritroviamo la Minami di sempre: nella tavola successiva (pagina 138) i suoi occhi si addolciscono, le pupille si dilatano. Sorride e, con un tono leggero, dice "Bugia" a un Tatsuya sempre più confuso.  

Better Couple vs. Best Couple

Il titolo scelto da Adachi è Better Couple (cioè quella formata da Minami e Tatsuya), in contrapposizione a Best Couple (stavolta Minami e Kazuya, eletta dalla classe), titolo del capitolo precedente. Una scelta sottile, che suggerisce il cambiamento in atto nel rapporto tra i protagonisti. Better migliore di Best.


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