Yattarojan!!

Come molti sapranno, in Giappone un manga viene prima pubblicato in corposi settimanali economici e solo successivamente, se la storia ha successo, viene raccolto e rilegato in una serie di albi monografici di qualità migliore.



In ognuno di questi voluminosi periodici stampati su carta scadente, che ricordano i vecchi elenchi telefonici, vengono raccolte numerose storie a puntate. Composti da centinaia di pagine, a pubblicazione settimanale o mensile, prima dell'avvento dei telefonini, questi periodici erano l'ideale per ingannare il tempo in treno, durante il tragitto da una stazione all'altra. Inoltre erano concepiti come riviste usa e getta. Una volta letti, generalmente venivano cestinati o abbandonati dove capitava. 

Durante il mio primo soggiorno a Tokyo, all'inizio degli anni '90, quando salivo sulla Yamanotesen, mi capitava spesso di vedere questi periodici appoggiati sui vani portabagagli retinati che sporgevano sopra i seggiolini dei viaggiatori. Era come servirsi da un'edicola in movimento! Ovviamente non c'era la possibilità di scegliersi la rivista preferita, ma volete mettere la sottile soddisfazione di leggere a sbafo? Si saliva sul vagone, ci si sedeva, si dava un'occhiata veloce ai vani portabagagli e, con noncuranza, ci si impossessava del tomo. Lo si sfogliava e poi lo si appoggiava di nuovo sul vano prima di scendere, a disposizione di un altro passeggero.

Adesso che la tecnologia si è evoluta, nuove tendenze hanno influenzato l'editoria di settore. Svariate applicazioni permettono di leggere manga e riviste direttamente su smartphone e tablet, senza portarsi appresso oggetti ingombranti. Ovviamente certi periodici li leggeva a sbafo anche il sottoscritto, studentello squattrinato che quei trecento yen e spiccioli preferiva metterseli da parte per comprarsi dei tankobonEffettuata la cattura, di solito li ripassavo almeno due volte: la prima sfogliata veloce serviva a farmi un'idea generale, quindi mi rileggevo con calma le due o tre storie che avevo ritenuto più stuzzicanti. Alla fine abbandonavo il tomo nel ripiano dove l'avevo trovato.



Fu così che incrociai Yattarojan!! di Hara Hidenori. Ricordo che era l'inizio di agosto e me ne stavo seduto in un vagone della Yamanotesen durante il tragitto notturno che da Takadanobaba, dove lavoravo part-time in un ristorante, mi avrebbe portato a Tabata, la stazione in cui avrei cambiato treno. L'ora tarda e le facce assonnate dei pochi pendolari giocarono a mio favore. Dopo aver gettato l'ennesima occhiata furtiva per assicurarmi di non essere notato, mi feci coraggio e afferrai il settimanale Big Comic Spirits che era adagiato sul retino sopra la mia testa. Divorai letteralmente le prime vignette. La bravura grafica di Hara e la storia mi suggerirono che il manga aveva del potenziale. Ebbi dunque la speranza di aver scovato una gradita sorpresa. Quando il treno giunse alla mia fermata, feci finta di nulla e scesi con il tomo sottobraccio. Nel giro di qualche giorno recuperai il primo albo rilegato che, come scopri più tardi, era già disponibile in libreria.

All'epoca Hara Hidenori era un autore abbastanza conosciuto per aver vinto nel 1987, grazie alle storie di Just Meet e Fuyu Monogatari il Premio Shogakukan nella categoria manga per ragazzi. Famoso Hara lo diventerà in seguito, grazie ai manga Aozora (del 1998, che ho scoperto grazie a una dritta del mio barbiere) e soprattutto Densha Otoko (2005), un manga che racconta la storia d'amore tra Train Man ed Hermès, pubblicato anche in Italia da Star Comics nel 2006. Rileggendo il suo curriculum, si capisce come Hara prediliga le storie di baseball. Non per nulla è originario di Hyogo, la prefettura che ospita lo stadio Koshien.

 


Yattarojan!! è stato raccolto in 19 volumi riconoscibilissimi per la copertina lucida e il titolo rosso su sfondo nero. Inoltre vanta un wideban di 9 numeri, impreziosito da bellissime copertine. È un seinen sportivo che racconta le vicende di un club di baseball semisconosciuto a seguito dell'avvento di un nuovo coach che stravolgerà nel bene e nel male la vita dei ragazzi. Come tipologia è possibile accostarlo alle storie di Ookiku furikabutte e Last Inning

Nulla che fare invece con le palle magiche di Tommy la stella dei Giants o le evoluzioni di Mister Baseball. Yattarojan!! offre un dosato mix di realismo e tensione sportiva ed è imperniato sulla figura di un talentuoso allenatore che sfrutta l'occasione della sua rivincita nei confronti di un passato amaro. Hara ha abituato i suoi lettori a finali quasi sempre tristi. In questo caso, invece, si può parlare di happy end, anche se alcune sotto trame si concludono in modo ambiguo, dando spazio all'immaginazione del lettore.



La storia non è incentrata solo sul lato agonistico e talvolta offre in giuste dosi comicità e realismo tipici delle serie di baseball. Infatti, l'hanno spesso etichettato come ningen kankei manga (manga sulle relazioni umane). Uno degli aspetti più interessanti in Yattarojan!! è il fatto che non sia incentrato su un unico protagonista, bensì su tre personaggi, trattati in modo piuttosto equo, senza che nessuno prenda il sopravvento sugli altri. 

La trama si snoda grosso modo in due fasi che seguono meticolosamente l'evoluzione cronologica della storia. La prima parte narra l'arrivo dell'allenatore Kitajo Jun al liceo Asagiri della prefettura di Saitama. Il liceo Asagiri è una scuola che vanta un club di baseball di livello discreto ma niente più. Il protagonista della prima fase è dunque l'allenatore il quale, ma all'Asagiri pochi lo sanno, in gioventù era il promettente lanciatore del fortissimo liceo Seikyo Gakuin.



Trama e considerazioni

Un flashback ci racconta che, reduce dal successo al Koshien col suo liceo, Kitajo si infortuna seriamente alla spalla. Una volta superata la riabilitazione e ottenuto il diploma, spera in una chiamata dei professionisti per tentare una carriera nel baseball che conta. Tuttavia, a causa di manovre poco limpide della scuola, si trova costretto a proseguire gli studi all'Università Jonan. La scuola vorrebbe creare un canale di immissione che favorisca l'iscrizione dei propri studenti alla Jonan e la fama di Kitajo rappresenta un ottimo traino per gli altri liceali. 

Terminata l'università, il giovane viene assunto come coach presso il club di baseball della sua scuola. Durante una partita perde la pazienza nei confronti di un giocatore insolente che si rifiuta di ubbidire alle sue indicazioni e arriva a schiaffeggiarlo. L'incidente gli costa il posto, soprattutto a causa delle pressioni della PTA, la Parent Teatcher Association, organo del quale fa parte la madre del ragazzo. Kitajo si trova dunque costretto a ripiegare su una scuola di basso profilo e accetta l'incarico di allenatore del modesto liceo Asagiri. 

Il manga inizia da questo punto. Abituato fin da giovane a metodi spartani di allenamento, una volta ottenuto il benestare dei suoi giocatori, Kitajo fa tabula rasa di tutto ciò che trova al club, azzera i ruoli, riparte dalle basi del baseball e costringe i ragazzi a una faticosissima preparazione fisica. 

L'obiettivo dichiarato è arrivare al Koshien, ma molti studenti non sopportano l'impatto massacrante con quel nuovo metodo. I giorni degli allenamenti spensierati quando, dopo una veloce sgambata, ci si poteva divertire a lanciare e ribattere la pallina in allegria sono ormai finiti. Il metodo Kitajo miete le prime vittime e alcuni studenti abbandonano il club. Ma non tutti: c'è chi comincia a nutrire fiducia nel metodo del giovane coach e capisce che quella potrebbe essere la strada giusta per ottenere finalmente qualcosa di importante.



Ed è a questo punto che entra in gioco il secondo protagonista della prima fase, cioè Kano Kentaro. Quando l'uragano Kitajo irrompe nel pacifico club di baseball, Kano è un senpai al terzo anno ed è il lanciatore della squadra. Spronato dal nuovo coach, Kano cerca di migliorarsi ma i suoi limiti tecnici gli impediscono di fare la differenza. L'arrivo al club della matricola Ezaki Naoto, un lanciatore molto più dotato, lo convince a riciclarsi come ricevitore, essendo l'unico in grado di bloccare i lanci del nuovo talento. Kano finisce per scalzare da quel ruolo l'amico Marui, il quale a sua volta è costretto a riciclarsi come esterno.

Non è chiaro cosa gli succede dopo il diploma: si intuisce che Kano potrebbe aver intrapreso la strada universitaria. In uno scorcio, l'autore ci racconta che è diventato il nuovo coach dell'Asagiri, prendendo il posto di Kitajo che si congeda e se ne va ad allenare una scuola sperduta tra le montagne. Null'altro ci viene raccontato, neppure degli sviluppi della sua love story con la manager Seki Nanako.



Ezaki Naoto, il terzo protagonista, appare nella prima parte del manga ma di fatto diventa il personaggio principale della seconda. Ezaki è un lanciatore che qualche anno prima aveva fatto sfracelli nella Little League riservata ai ragazzini. Tuttavia, un grave infortunio alla spalla lo aveva costretto ad abbandonare il baseball precludendogli la possibilità di iscriversi a un liceo importante. 

L'ambiente rilassato del Liceo Asagiri lo aiuta a superare il trauma post infortunio e gli consente di tornare a lanciare come in passato. Dopo numerose peripezie, la scuola si qualifica per il Koshien ma viene eliminata in semifinale ed Ezaki si infortuna nuovamente alla spalla. Il ragazzo è dunque costretto a ricominciare la riabilitazione sotto la guida di Kitajo. Nel frattempo, l'anno termina e i senpai che hanno contribuito a creare il miracolo  Asagiri si diplomano e se ne vanno. Le matricole salgono di grado e  l'Asagiri si ritrova a dover ricominciare tutto da capo, col piccolo Tamura, prima base, promosso a capitano. Tuttavia, grazie alla supervisione di coach Kitajo, il club riesce a mantenere un discreto livello. Ezaki, seppur infortunato, ottiene il ruolo di asso.

L'eco dell'exploit del liceo al Koshien ha attirato altri studenti, tra i quali Nakaido Makoto, un lanciatore ambizioso che vorrebbe ritagliarsi il posto di asso della squadra. Nakaido è un buon lanciatore, tuttavia soffre nei momenti topici quando serve il sangue freddo per risolvere le giocate complicate. Il ritorno di Ezaki consente al club di primeggiare al torneo nazionale, mettendo in luce il talento del fortissimo lanciatore.



Di contorno alla figura di Ezaki, Hara ci descrive una serie di vicende, spesso tristi, legate a personaggi secondari. Come quella di Fujimura Momoko, una compagna di classe di Ezaki, malata di cleptomania, che si innamora di lui e viene ricambiata. Ma le cose non ingranano, Momoko subisce violenza da alcuni ex-studenti e i due si perdono di vista. Dopo il diploma, Ezaki diventa un lanciatore professionista e si mette a cercarla. Finalmente la ritrova in un locale dove Momoko fa la cameriera. In una delle ultime pagine si vede Ezaki impegnato col figlioletto: la  moglie probabilmente è Momoko, ma l'autore non ci da la certezza della cosa. 

Il finale ci mostra Kitajo che si presenta al club di una sperduta scuola di baseball del nord del Giappone e ricomincia a tessere la sua tela, stuzzicando gli ignari studenti con la parola magica Koshien...

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