17 agosto 1979
Cioè il giorno in cui Mister Baseball Dokaben e il sensei Mizushima Shinji divennero leggenda. Ma facciamo un passo indietro.
Il 10 gennaio 2022 è il giorno in cui venne data la notizia della morte del celebre mangaka Mizushima Shinji, gigante del genere dedicato al baseball, autore di famosi manga sportivi come Dokaben (Mister Baseball), Abu-san, Yakyukyo no Uta (Pat, la ragazza del baseball), Kyudo-kun, e molti altri.
Tra loro si distinsero nomi illustri come Inoue Takehiko (Slam Dunk), Urasawa Naoki (YAWARA!) e Morita Masanori (ROOKIES), tutti autori di celebri manga sportivi. In ogni caso, l’enorme numero di articoli pubblicati dopo la notizia della sua morte dimostra ancora una volta la grandezza di Mizushima.
Ma quale fu il momento in cui Dokaben e Mizushima Shinji fecero davvero notizia? Gli esperti indicano una forbice che prende i tre giorni che partirono da una data precisa, il 17 agosto 1979. Nell’edizione di Weekly Shonen Champion di settembre si concluse il serrato scontro tra il fortissimo liceo Meikun (a cui apparteneva il protagonista Yamada Taro), alla ricerca della doppietta primaverile ed estiva, e la scuola rappresentante della prefettura di Iwate, il liceo Benkei.
Numero di settembre uscito in agosto, cioè un mese prima? Sì, perché è una prassi consolidata nell'editoria giapponese - e non solo - che le riviste settimanali (e anche mensili) datino i loro numeri con una data posticipata rispetto alla reale uscita in edicola. Nel caso delle riviste di manga giapponesi come Champion, ciò avviene per vari motivi pratici e commerciali.
Quindi, il numero di Champion datato 17 settembre 1979, in realtà, fu pubblicato il 17 agosto 1979, e questa è una normale convenzione editoriale. Il sorprendente epilogo della partita? La sconfitta del liceo Meikun!
"Oggi è caduto Dokaben!" La notizia scuote persino i quotidiani sportivi.
Per capire quanto la notizia scosse gli appassionati, basta scorrere alcuni dei giornali sportivi dell’epoca: l’inserzione pubblicitaria di cinque colonne dal titolo "Dokaben kyo chiru! (Oggi è caduto Dokaben!) campeggiò in grande evidenza occupando metà pagina, ad esempio, dell'edizione di Tokyo del Daily Sports.
Il verbo chiru significa cadere, spargersi o appassire. È spesso usato in senso poetico o drammatico, soprattutto per i petali di ciliegio che cadono. Ma può anche avere un significato figurato di cadere in battaglia, oppure essere sconfitto. Dopo quel giorno, la sconfitta del Meikun fu ampiamente ripresa da altri giornali sportivi e settimanali manco riguardasse una vera partita.
Un esempio arriva da un articolo della rivista Weekly Yomiuri che uscì poco dopo. Si legge: "Tra i fan, la domanda ricorrente era: "Ma quando perderà il Meikun?". Questa circostanza si è finalmente avverata nel numero uscito il 17 agosto, durante la partita del secondo turno del Koshien contro il liceo Benkei. Una sconfitta del Meikun all’ultimo inning, un evento epocale per gli appassionati di Dokaben, che diventerà un grande argomento di discussione." (tratto da Weekly Yomiuri, n. 36 del 1979)
L'antagonista, il Liceo Benkei (Benkei koko), è una scuola fittizia il cui nome fa riferimento a Musashibo Benkei, famoso monaco guerriero del periodo Heian, noto per la sua forza e lealtà, un personaggio molto amato nella cultura giapponese.
Benkei è una delle figure più leggendarie del Giappone medievale, noto come monaco guerriero (sohei) e fedele servitore del celebre samurai Minamoto no Yoshitsune. Vissuto nel periodo Heian, a cavallo dell'anno Mille, la sua esistenza è avvolta da leggenda, e molte storie che lo riguardano mescolano fatti storici e folclore.
Si dice fosse enorme, con una forza sovrumana, tanto da riuscire a combattere contro decine di uomini da solo. Benkei, da monaco, divenne un guerriero errante. Una delle sue imprese leggendarie fu quella di sconfiggere 999 samurai e prendere le loro spade, prima di essere sconfitto dal giovane Yoshitsune, al quale giurò eterna lealtà.
La discendenza verticale del manga sportivo secondo Mizushima
La fragorosa caduta di Yamada Taro detto Dokaben fece di nuovo notizia tre giorni dopo, quando, durante il Koshien estivo in corso nel mondo reale, anche il liceo Nami Sho, che schierava il possente ricevitore Kagawa Nobuyuki (soprannominato Dokaben Kagawa per la sua corporatura tozza e la potenza nella battuta), subì una sconfitta e venne eliminato dalla competizione. Anche il liceo Nami Sho era considerato uno dei favoriti, proprio come il Meikun, e dunque anche questa sconfitta venne ampiamente messa in risalto comparandola con l'evento fittizio.
Nei manga di Mizushima, non mancavano momenti che sembravano prevedere eventi futuri del mondo reale del baseball, tanto da essere spesso chiamati le profezie di Mizushima. Questo fu l’esempio più emblematico.
Tuttavia, Mizushima stesso più volte espresse rammarico per aver fatto perdere il Meikun: "Probabilmente i personaggi di Musashibo e Yoshitsune del liceo Benkei erano troppo ben strutturati. Dovendo immaginare una situazione in cui il Meikun veniva sconfitto, non potevo pensare ad altri personaggi che potessero riuscirci. Eppure, poi me ne sono pentito. Nei manga per ragazzi, il protagonista non dovrebbe mai perdere. Anche se si trattasse di un'unica sconfitta." (parole di Mizushima Shinji tratte da Kyuman, di Ijuin Hikaru)
Eppure, proprio quella singola sconfitta e il clamore che ne seguì elevarono il valore di Dokaben. Contrariamente alle parole dello stesso Mizushima, molte voci giustificarono la sconfitta. Tra queste, anche Inoue Takehiko, che in un’intervista con Mizushima disse: "A me, in realtà, non dispiacque il fatto che il Meikun fosse stato sconfitto. Forse è da lì che ho preso l’idea di far perdere spesso anche i protagonisti delle mie storie di basket." (parole di Inoue Takehiko tratte da Weekly Shonen Champion, n. 41 del 2012)
In quell’intervista, Inoue parlò anche delle somiglianze tra Sakuragi Hanamichi, protagonista di Slam Dunk, e Iwaki Masami, il personaggio esuberante di Dokaben con lo stecchino in bocca.
Una sola sconfitta in un manga portò Dokaben a diventare una leggenda, influenzando persino futuri capolavori del basket. Questa discendenza verticale del manga sportivo è una delle grandi eredità lasciate da Mizushima e dalle sue opere.
Il concetto giapponese "supootsu manga no tate no keifu" si può tradurre letteralmente come la discendenza verticale del manga sportivo. Oppure, in modo più fluido, la linea evolutiva del manga sportivo, oppure la genealogia verticale del manga sportivo.
Cosa implica questo concetto? Indica una continuità storica e tematica all’interno del genere dei manga sportivi, dove le opere e gli autori si influenzano a vicenda in modo cronologico e generazionale.
È come tracciare un albero genealogico del genere, dove autori come Mizushima sono considerati i pionieri o fondatori, mentre autori successivi come Inoue, Urasawa o Morita ereditano, reinterpretano e innovano quello stile narrativo.
Il termine mette in evidenza l'influenza trasversale ma cronologica tra opere che, pur trattando sport diversi (baseball, basket, judo), si rifanno a modelli narrativi, psicologici o stilistici introdotti dai predecessori. In breve, Mizushima viene considerato un punto di origine in una linea temporale di evoluzione artistica, un autore che ha contribuito a plasmare ciò che oggi intendiamo come manga sportivo.





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